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martedì 21 febbraio 2012

Camera: nulla osta all'uso potature verde urbano a fini energetici

Nella seduta del 16 febbraio 2012 la  Camera dei Deputati ha approvato sostanziali modifiche all'art. 185 del Testo Unico Ambientale (decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152) in merito all’uso delle potature del verde pubblico e privato a fini energetici.
Di fatto si equiparano le risulte della manutenzione del verde a quanto prodotto in ambito selvicolturale, purchè tali risulte soddisfino in termini qualitativi quanto disposto dall'art. 184-bis dello stesso TU.
L’emendamento stabilisce che al comma 1, lettera f) del suddetto articolo del dlgs 152/2006 e successive modificazioni, le parole da “per la produzione” fino a “biomassa” sono sostituite dalle seguenti “, ivi inclusi in tal caso quelli derivanti dalla manutenzione del verde pubblico e privato sempreché soddisfino i requisiti di cui all'articolo 184-bis, per la produzione di energia da tale biomassa, in ogni caso”. 
Un paio di riflessioni mi sorgono velocemente. 
In primo luogo è forse positivo, soprattutto per le Pubbliche Amministrazioni, poter convertire gli scarti della manutenzione del verde in una potenziale risorsa, immettendo sul mercato delle biomasse le tonnellate di scarti derivati da potature e quant'altro. Tuttavia poi mi sorgono obiezioni, forse dettate da un atavico italico mal costume secondo cui a pensar male si fa peccato, ma quasi sempre ci si azzecca!
La prima obiezione è di carattere commerciale, se prima infatti le risulte erano un rifiuto da conferire in discarica oggi potranno avere mercato, a scapito dei gestori delle centrali che credo potrebbero vedere aumentare il costo della materia prima.
La seconda è di carattere qualitativo, le risulte non sono composte solo da rami secchi derivanti dalle rimonde dei filari alberati, contengono foglie, sono spesso molto umide, con foglie e erba che non credo siano buone biomasse a fini energetici. Potrebbe esserci quindi uno scadimento della fornitura e quindi del rendimento del processo di produzione energetica?
La terza obiezione mi sta molto a cuore, l'Italia vede una gestione del verde aberrante sul 90% del territorio nazionale con pochissimi casi di gestione oculata e tecnicaente corretta. Siamo sicuri che il segno + davanti agli Euro delle risulte non diventi un ulteriore incentivo a capitozzature selvagge sulle alberate cittadine, abbattimenti scriteriati e quant'altro? Oggi raramente passa il messaggio dell'oportunità di sostituire alberi vecchi e malandati con alberi giovani e vigorosi in chiave futura...spero che le modofiche al TU non diventino un grimaldello per rimuovere senza sostituire, utilizzando il bilancio economico in vece del bilancio ecologico!

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